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Fra i viventi scrittori comici sono altresì da menzionare con lode il sig. conte Giraud romano e il sig. Marchisio anche torinese. Ammirasi nel primo una fantasia feconda e un gran fondo di gaiezza di cui sono cosperse le migliori sue commedie, fra le quali a parere nostro e degli stranieri, primeggia l'Ajo nell'imbarazzo: (9) equivoci graziosi, sospensione, dialogo vivo, progressione rapida ne sono le doti principali. Dilettano pure e fanno ridere il Disperato per eccesso di buon cuore, e la Casa disabitata. La prima d'esse ne pare una imitazione del désespoir de Jocrisse, antichissima commediola francese. Col suo fervido genio e con la sua naturale facilità, è da dolere che il conte Giraud non si faccia innanzi con altre buone ed allegre composizioni, le quali riuscirebbero pure in acconcio a divagar l'animo degli spettatori italiani da altre serie riflessioni; converrebbe per altro che egli avvertisse a due cose: a far migliore il suo stile secondo la condizione de' personaggi introdotti; e ad osservare maggiormente le leggi della decenza e della morale: nel che peccò taluna volta, e singolarmente nella sua commedia il figlio del sig. padre, la quale ridonda d'equivoci laidi e scurrili, siccome prima di noi fu notato dalla biblioteca italiana (10); ché, grazie alla crescente generale civiltà si sono fatti a questo riguardo di gran passi anche dopo il Goldoni; cosicché i più rigidi moralisti cominciano a ravvisare il teatro comico moderno siccome una scuola di buon costume. E di certo debbe esser tale la convenevolezza nelle cose ritratte e l'onestà ne' modi e nelle parole, che con la massima securtà possa una saggia madre le sue zitelle, un prudente marito condurre al teatro la sposa.
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(6) Questa commedia fu anni sono voltata in francese ed impressa col titolo: Le précepteur dans l'embarras.
(10) Tom. 27, pag. 188, 189.