Kenilworth di Walter Scott volgarizzato dal professore G. BARBIERI. — Milano, 1821, presso Vincenzo Ferrario. Vol. 4. in 12.° di p. 1250 complessivamente.
Ottimo divisamento è quello del sig. Vincenzo Ferrario di dare all'Italia tutti i romanzi di Walter Scott tradotti nella lingua nostra. Noi siamo così poveri in questo genere ch'egli è bene che qui si portino le ricchezze straniere onde conoscerle e giudicarle, e mostrare agl'ingegni italiani una strada che offre una nuova corona letteraria. Male si apporrebbe chi credesse applicabili a questo romanzo tutte le critiche osservazioni che noi abbiamo fatte ai viaggi del Petrarca del Levati. E bensì vero che il Kenilworth può dirsi un romanzo storico, se si voglia aver riguardo ai personaggi ed all'obbligo che si è prefisso l'autore di esser fedele dipintore delle costumanze e de' caratteri degli uomini cho viveano in Inghilterra sotto il regno della figlia di Enrico VIII; ma il suo argomento è più passionato, e prende sotto la sua penna tutti i colori propri del romanzo. «Le aventure di avvenente donzella (dice benissimo l'editore) serbatasi virtuosa in mezzo a que' disastri che una sfortunata passione e la malvagità altrui le procacciarono, gli affanni del suo buon genitora, le generose cure di un giovine gentiluomo di Connovalia (non Cornovaglia) che col massimo disinteresse affronta gravi pericoli per ridonar la pace alla famiglia di un suo prediletto amico, i lampi di virtù che pel conte di Leicester, grande scudiere d'Inghilterra, scintillano in mezzo a que' medesimi errori, fra cui cieca ambizione, e la suggestione di un perfido consigliere lo avvolgono, l'amor pel suo popolo nella regina d'Inghilterra non mai minuito dalla piena di affetti privati che ne signoreggiano il cuore» sono tutte situazioni che ottimamente si prestano al romanzo e che diventano sommamente importanti trattate dall'ingegno di uno de' più celebrati poeti dell'Inghilterra com'è Walter Scott.
Auguriamo all'impresa del sig. Ferrario buona fortuna, e vogliamo ricordargli che a proposito di romanzi vi sono quelli di Miss Edgeworth che tengono in Inghilterra il primo posto, massimamente per lo scopo morale a cui tendono e per la pittura esatta e vivissima ch'ella fa de' costumi della civile società. Lo diciamo perchè, terminata la sua impresa de' romanzi di Walter Scott, potrebbe (noi crediamo) con ottimo successo occupare i suoi torchi colla traduzione di quelli di Miss Edgeworth.