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La prima commedia è intitolata La buona sorella. Argomento: Enrico è promesso in isposo ad Amalia: ma Enrico è innamorato di Virginia, sorella dell'Amalia, e Virginia è innamorata di lui: questi amori sono però gelosamente celati nel fondo del loro cuore. Amalia, giovinetta d'acuto intendimento, e affezionatissima alla sorella, s'avvede d'una tale simpatia d'affetti, e con grande generosità d'animo cede alla Virginia lo sposo a se destinato. — Questo semplicissimo soggetto è ingegnosamente trattato dal nostro autore; nondimeno gli amori d'Enrico e della Virginia sono così caldi, le loro smanie così forti, che, ad onta della buona moralità che si trova in questa commedia, potrebbe taluno per avventura non riputarla in tatto consentanea al fine che manifestò l'autore: le presenti composizioni sono evidentemente scritte per la gioventù, anzi per l'acerba gioventù; nè quindi pare che la viva dipintura di amori tanto intensi venga a proposito per quella età: egli è lo stesso che voler ammorzare un nascente incendio collo spirito di vino. Un'altra macchia noi troviamo verso la fine di questa commedia: Amalia, parlando fra se di suo padre, dice Oh Dio! qual carattere intollerante è il suo. Questa è un'insolenza; e sta male, non che nella bocca, anche nel pensiero d'una fanciulla bene educata. Ma l'Amalia non si ristrigne a dire queste insolenze fra se; le dice sul viso a suo padre istesso: Troppo io temo il vostro carattere impetuoso: parole a cui un padre di tal carattere veramente ben potrebbe rispondere con uno schiaffo.
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