Ape Romanziera ossia raccolta de' migliori Romanzi Inediti.
Quando a taluni nomi si associano idee svantaggiose essi screditano anche le cose ottime per sè stesse, sempreché alle medesime voglionsi applicare. La voce Romanzo entra in tale specie. Una colluvie di racconti o triviali o esagerati di fatti insulsi o strani, e non di rado pregiudizievoli ai retti costumi, avendo negli ultimi secoli inondato l'Europa sotto il titolo di Romanzi, ha fatto a buon diritto levare alte grida contro ai componimenti di tal genere dalla gente devota alla ragione ed alla sana morale. E bisogna pur convenire, che imprudenza massima si fu quindi quella de' buoni scrittori di storie finte lo averle spedite nel Mondo con in fronte l'ignominioso titolo di Romanzi. Ciò è stato cagione di essersi confuse varie bellissime produzioni dell'umano ingegno cogl'infiniti parti mostruosi di spiriti futili e stravaganti, e, quel che anche più ha nocciuto, di essersi attribuiti al genere i difetti tutti propri di quegli scrittori che lo trattavano.
Persuasi, come in varie congiunture ci siamo studiati di dimostrare, che la storia non è dilettevole ed utile perché vera, ma perché dipinge con evidenza i variati caratteri degli uomini, le importanti situazioni in cui si trovano essi nella vita, e le passioni che si disputano il governo del loro animo, noi non troviamo una ragione per la quale una storia tutta immaginaria, che abbia però in sè questa stessa evidente pittura, non debba riuscire egualmente utile e dilettevole. Se in un Panorama ci si facesse vedere una città non mai esistita, ma che riunisse in sè quanto di meglio vantano le più belle e grandiose fra le esistenti, perché la vista di tal città non dovrebbe esserci anche più deliziosa di quella di Parigi o di Roma?
Vi è anche dippiù. La Storia propriamente detta si occupa spesso di oggetti tali che possono interessare appena una classe di persone. Ma la storia immaginata quasi sempre ci riproduce sotto gli occhi i quadri più frequenti della vita, e specialmente le variatissime scene della vita domestica, e delle più universali passioni, cose tutte che interessano ogni classe di gente, e i modelli delle quali si presentano a ciascuno in gran parte nel ristretto campo della sua propria individuale esperienza. E poiché una delle più forti passioni degli uomini è il pascer l'animo di narrazioni meravigliose, è degno del filosofo il profittare di questa loro natural propensione per dilettarli col maraviglioso tratto dal fondo degli stessi umani affetti, e per istruirli nel tempo stesso presentando loro le vicende di quaggiù sotto l'aspetto più favorevole alla Morale.
Ma lo scrivere di tali storie finte, che astrattamente ragionando si dee reputare utilissimo, è divenuto oggi in realtà non solo utile ma necessario, appunto perché il numero de' cattivi Romanzi è cresciuto a dismisura ed è un male morale che richiede un possente rimedio. E qual rimedio potrebbe mai esser più opportuno ed efficace contra gli effetti de' cattivi Romanzi del Romanzo filosoficamente scritto? Essendovi sempre una gran moltitudine di avidi lettori di opere di tal genere, tutta l'arte sta a costringerla a leggere le utili, e per costringerla a questo basta che ve ne sia gran numero scritte con tutti i prestigi della verace eloquenza, e con tutta la solidità della imitazione del vero bello che offrono gli umani avvenimenti, imitazione che di tutti i prestigi è il più forte sul nostro animo, e che vince ogni altro incantesimo. Il Romanzo deve come la lancia di Achille guarir dalle ferite ch'esso medesimo ha recate al buon senso e ai costumi. E in ciò adottiamo anche noi la massima degli Hanemaniani Similia Similibus curantur.
Abbiamo voluto fare questa ingenua esposizione de' nostri pensamenti sul genere di letteratura conosciuto sotto il nome Romanzo, perché certuni non si meravigliassero, se di tutto cuore lodiamo l'impresa del tipografo sig. Gaetano Nobile, quella cioè di pubblicare una collezione di Romanzi scelti e poco noti tra noi; e se a quando a quando ci verremo intrattenendo or sul carattere de' Romanzi di questa collezione, or sulle qualità e stile degli autori diversi di essi, dandone un giudizio per quanto da noi si può ragionato e sincero.
Finora ne sono usciti da' torchi sette volumi contenenti Omai e Zeila di Madama De-Conyglam, l'Orfano della Westfalia, e le Confessioni al Sepolcro di Augusto la Fontaine e la Straniera del Visconte D'Arlincourt — Nell'esame che ne faremo in altri successivi articoli noi ci auguriamo di poter dimostrare che de' Romanzi finora pubblicati non vi ha che un solo il quale non meritava di esservi compreso; e sarà quella l'occasione di combatter di fronte l'usurpata reputazione d'un autore la cui stravagante affettatura è stata da vari presa per ingegno.