La novella il Beppo, di lord Byron.
La novella veneziana intitolata il Beppo, ch'è piena di lunghe e inutili digressioni sopra i cattivi poeti ed il divorzio, finisce in una maniera che sente del comico. Beppo è un mercadante di Venezia, cui i rovesci di fortuna obbligarono ad allontanarsi dalla patria. La sua giovinetta sposa, la bella Laura, parve da principio inconsolabile per la partenza di lui, ma grazie alle cure del più amabile fra i cavalieri italiani, ella finalmente si racconsolò. Dopo qualche anno Beppo ritorna: egli si fece turco ne' suoi viaggi, e per non essere riconosciuto conserva anche in Venezia il costume orientale. Il turbante e la lunga veste lo trasformano in modo agli occhi de' suoi conoscenti, che niuno il ravvisa, nè meno Laura, la quale trovandosi ad una festa da ballo col servente, era stata da lui lungamente guardata e seguita. Vicina l'ora del mattino gli amanti si ritirarono, ma quando la loro gondola toccò la riva davanti la casa di Laura essi rimasero stupefatti veggendosi colà l'inevitabil turco... Signore, gli dice il cavaliere aggrottando le ciglia, la vostra presenza non aspettata mi obbligherà di chiedervi per qual motivo seguitiate i nostri passi: amo di credere che ciò provenga da qualche sbaglio. — Signore, risponde il Turco, non è questo uno sbaglio, la donna ch'è con voi è mia moglie. — Laura non disse una parola: che poteva ella dire?... ma il cavaliere invitò con molto garbo lo straniero ad entrare nella casa, ed il maomettano tenne l'invito con una dolcezza veramente cristiana. Laura frattanto, riavutasi dalla sorpresa e rassicurata, Beppo, Beppo, gridò, eh! qual è dunque il vostro nome pagano?... Oh! quanto si è allungata la vostra barba! Perchè fare una così lunga assenza?... Sapete voi che ciò non va bene?... È vero che i turchi mangiano con le dita?... Oh, mio Dio!... che bellissimo schall avete là; io spero che tu me ne farai un regalo.
Questa scena sarà graziosa, non soltanto in Inghilterra, ma in ogni luogo dove l'incostanza ed i cachemires sieno alla moda, cioè, presso tutti i popoli situati al di qua del nostro tropico... Ben inteso ch'io ne eccettuo l'Italia: tutti sanno che in questo fortunato paese i tessuti dell'India, e sovrattutto la infedeltà sono severamente proibiti.
Noi non faremo discorso di una lunga e violenta satira di lord Byron contra i suoi nemici, perchè ne importa assai poco che il tale faccia rilegare i suoi libri in vitello, e che il tal altro abbia gli occhi azzurri ed i capelli rossi. Lord Byron vorrebbe che si punissero colle forche tutti coloro che non trovano degni di ammirazione i suoi versi. È questa una massima intorno la quale i poeti classici ed i romantici vanno di perfetto accordo senza distinzione di scuola.