Frammento di un articolo che risguarda Walter-Scott.
"Uno scrittore ci si presenta più distinto nell'erudizione che nella forza de' pensieri; profondamente versato nelle antichità della Scozia, sua patria; prosatore corretto e poeta elegante; dotato di una prodigiosa memoria, e dell'arte di far rivivere, per così dire, la rimembranza del passato; spoglio d'altronde di filosofia, ei non mai s'interessa di sottoporre ad un giudizio la moralità delle azioni, nè quella degli uomini. — Dopo aver pubblicate alcune brillanti poesie, ma in cui nulla vi fa apparire la profondità o il vigore del genio poetico, si avvisa di ridurre sotto forma di racconto la maggior parte delle cose antiche di cui avea fatto suo studio: egli pose in chiaro i vecchi costumi di un paese ancora selvaggio a' giorni nostri; le maniere, il dialetto, le superstizioni di questi discendenti degli antichi Celti che conservarono le loro prime costumanze, fecero maravigliare per la loro singolarità. — Si era abbastanza oppressi dai romanzi sentimentali o licenziosi, e si è creduto di respirare l'aria delle montagne, e di vedere elevarsi dal seno de' vapori che ricoprono le valli i picchi acuti del Ben-Lomond. Il languore della civilizzazione moderna trovò in quelle pitture semplici e selvaggie un commovente contrasto alla propria fievolezza. Quanto più l'autore di quelle narrazioni seppe radunare descrizioni di oggetti sconosciuti, di cui la realtà viene attestata dai viaggiatori, o di cui si conserva dalla credulità la tradizione, tanto più gli spiriti inebbriati per tante novità ei pigliarono a quelle sue opere... — La facoltà d'inventare degli esseri ideali, di rivestirli di una beltà celeste, di comunicar loro una vita sovrumana, questa facoltà tutta propria de' grandi poeti è straniera a Walter-Scott. Egli scrive dietro quanto la sua memoria gli detta, e dopo avere squadernate delle antiche cronache, accontentasi di ricopiare ciò che offrono di più sorprendente e curioso. Per dare qualche consistenza a' suoi racconti egli inventò le date, si appoggiò troppo leggiermente alla storia, e pubblicò volumi sopra volumi... volgendo l'imaginazione lungi dalla società incivilita, siccome da noi si conosce, le opere di Walter¬Scott recarono l'ultimo colpo all'antico romanzo, tal come l'avea concepito Richardson. Le pitture della passione ne' suoi deliri, i capricci, gli scrupoli cessarono di eccitare l' interessamento...".